martedì 19 ottobre 2010

Giorno da bandiere...



Il fine settimana passato è stato il giorno delle due grandi bandiere del calcio italiano, Francesco Totti e Alessandro Del Piero.

Il primo ha disputato una partita magistrale contro il Genoa aiutando la Roma nella sua difficile risalita dagli ultimi posti della classifica. Lo juventino invece ha fatto storia, raggiungendo Giampiero Boniperti a quota 178 goal in bianconero in serie A, visto che se sommiamo la stagione in B il capitano della “Vecchia Signora” raggiunge quota 199 goal con la maglia juventina.

Totti e Del Piero sono anche le ultime due bandiere rimaste nel nostro calcio, pieno di mercenari, due giocatori che hanno dato la loro carriera per le squadre che amano.

Alex iniziò la sua carriera nel Padova ma dopo solo un anno la Juventus lo portò a Torino, dove lo ha reso una leggenda per i tifosi bianconeri, Alex ha saputo resistere alle tentazioni di andarsene anche quando con Capello non giocava quasi mai, ma l’amore per i suoi colori lo ha fatto desistere da questi propositi.

Francesco invece non si è mai mosso da Roma, ha iniziato giovanissimo nel settore giovanile giallorosso e non se n’è mai andato, neanche quando il Real Madrid bussò a Trigoria per sapere quanto valeva, neanche in quel momento Francesco ha vacillato, la Roma è casa sua e a Roma ha tutto e quindi perché andarsene?

Sono stati compagni di squadra nel magico mondiale tedesco quando la nostra nazionale ci ha riportato a casa la coppa che mancava da 24 anni, e entrambi hanno firmato 1 gol in quel mondiale, Alex alla Germania (2-0) e Francesco all’Australia (1-0).

Due grandi bandiere ma non solo, questi due sono anche 2 grandi persone e ottimi amici, due campioni del mondo che sono passati per gravi infortuni e non si sono mai arresi dando prova che l’ètà in fondo nel calcio conta poco, è il talento quello che conta, e loro ne hanno da vendere... Grazie Alex e Francè.

Federico Carfora

mercoledì 13 ottobre 2010

Vergogna!!!!



Quello che è successo ieri a Genova e dintorni ha dell’incredibile, dei vandali (perché solo così possono essere chiamati) ultranazionalisti serbi hanno prima scempiato le strade di Genova e poi hanno rovinato la festa di tutta una città.

Ma andiamo per ordine, quando i pullman sono partiti da Belgrado si sapeva che 2 di essi erano pericolosi, e così sono stati scortati fino a Genova, ma arrivati qua non c’è stato nessun tipo di controllo, questi teppisti si sono impossessati di Genova e hanno creato il panico tra la gente. Poi non contenti sono andati allo stadio con l’idea di fare casino anche lì. Entrati allo stadio hanno atteso l’ingresso in campo delle due squadre (nel riscaldamento) per scatenare il putiferio, il loro leader, Ivan Bogdanov, ha iniziato a scalare il cancello di ingresso al campo e ha tagliato la rete di protezione iniziando a incitare i suoi a fare lo stesso. A quel punto le squadre sono rientrate negli spogliatoi e la polizia ha iniziato a circondare il settore dei serbi, dopo attimi di tensione, la polizia ha ritenuto sotto controllo la situazione e ha dato l’OK per l’inizio della partita, che a mio avviso non si sarebbe dovuta giocare sin dall’inizio. Appena riscese le squadre in campo i giocatori serbi sono andati sotto il settore dei loro tifosi per “tentare di calmarli” (cosi ha detto Dejan Stankovic). La partita però è durata solo 6 minuti poichè i supporter serbi hanno iniziato a lanciare fumogeni nei pressi dell’area di Viviano (uno di questi ha sfiorato il portiere), allora l’arbitro ha deciso di sospendere la partita, e poco a poco la gente ha abbandonato lo stadio.

Adesso è tempo di riflessioni, non importano 3 punti a tavolino che quasi sicuramente saranno dati agli azzurri, qui bisogna iniziare a prevenire questi fatti incivili, perché non è possibile che delle persone ritenute pericolose possano andare in trasferta a vedere la propria nazionale, in questo punto la colpa è soprattutto delle autorità italiane, che avrebbero dovuto opporsi all’ingresso di questi vandali. Sicuramente la Federazione Serba riceverà pesanti squalifiche e multe ma ciò non basta bisogna fare qualcosa perché questo non accada più.

Cosa ne pensate voi?

Federico Carfora

martedì 5 ottobre 2010

L'aquila vola...


Settimana di grande calcio in Italia ed Europa, dopo la Champions League, che ha visto le italiane uscire dalla seconda giornata con 2 vittorie (Inter e Roma) e un pari (Milan) ora ci rituffiamo nel nostro campionato.

Avevamo lasciato una Roma, apparentemente, ritrovata e una Lazio che volava, e ci ritroviamo si con i biancocelesti in vetta, da soli, ma la Roma ritorna nel baratro della sconfitta, perdendo meritatamente al San Paolo con il Napoli. La squadra di Ranieri non è in forma e lo si vede sin da subito, i partenopei corrono e si sacrificano cosa che i giallorossi non riescono a fare e vengono salvati in più di una occasione dal rumeno Lobont. Ma il Napoli alla fine riesce a trovare il gol e poi raddoppia, rimandando la Roma all’inferno.

Ma all’inferno la Roma è in buona compagnia, visto che la Viola di Mijhailovic perde al Franchi con il Palermo e rimane ancorata alla penultima posizione con Roma e Parma.

Discorso diverso invece meritano le due milanesi, il Milan torna in corsa per le posizioni che contano battendo il Parma per 1 a 0 grazie all’eurogol di Pirlo, mentre l?Inter si ferma sullo 0 a 0 con la Juventus che ancora ha difficoltà nell’esprimere tutto il proprio potenziale.

Altra nota positiva è la prima vittoria in questa stagione dell’Udinese che trova i 3 punti grazie a uno striminzito 1-0 con il Catania.

E ora andiamo alla capolista, la Lazio di Eddy Reja, che ha battuto il Brescia per 1 a 0. Questa Lazio sta sorprendendo un po’ tutti, visto che in estate aveva perso un giocatore chiave nello scacchiere tattico,Kolarov, ma l’arrivo del brasiliano Hernanes ha messo tutti a tacere, visto il rapido inserimento negli schemi biancocelesti. Nota negativa è Zarate che fatica a tornare ai livelli del primo anno nella capitale.

Sebbene siamo ancora all’inizio del campionato, inizia a preoccupare la posizione della Roma che se non dovesse trovare risposte convincenti nelle prossime 3-4 giornate sarebbe davvero in grossi problemi.

Ora spazio alla nazionale che affronterà nei prossimi giorni l’Irlanda del Nord e la Serbia. Prandelli a fatto le sue convocazioni e noi ci auguriamo che possa andare tutto bene alla nazionale e qualificarci il prima possibile ai prossimi Europei in programma in Ucraina e Polonia.

Federico Carfora