martedì 19 ottobre 2010

Giorno da bandiere...



Il fine settimana passato è stato il giorno delle due grandi bandiere del calcio italiano, Francesco Totti e Alessandro Del Piero.

Il primo ha disputato una partita magistrale contro il Genoa aiutando la Roma nella sua difficile risalita dagli ultimi posti della classifica. Lo juventino invece ha fatto storia, raggiungendo Giampiero Boniperti a quota 178 goal in bianconero in serie A, visto che se sommiamo la stagione in B il capitano della “Vecchia Signora” raggiunge quota 199 goal con la maglia juventina.

Totti e Del Piero sono anche le ultime due bandiere rimaste nel nostro calcio, pieno di mercenari, due giocatori che hanno dato la loro carriera per le squadre che amano.

Alex iniziò la sua carriera nel Padova ma dopo solo un anno la Juventus lo portò a Torino, dove lo ha reso una leggenda per i tifosi bianconeri, Alex ha saputo resistere alle tentazioni di andarsene anche quando con Capello non giocava quasi mai, ma l’amore per i suoi colori lo ha fatto desistere da questi propositi.

Francesco invece non si è mai mosso da Roma, ha iniziato giovanissimo nel settore giovanile giallorosso e non se n’è mai andato, neanche quando il Real Madrid bussò a Trigoria per sapere quanto valeva, neanche in quel momento Francesco ha vacillato, la Roma è casa sua e a Roma ha tutto e quindi perché andarsene?

Sono stati compagni di squadra nel magico mondiale tedesco quando la nostra nazionale ci ha riportato a casa la coppa che mancava da 24 anni, e entrambi hanno firmato 1 gol in quel mondiale, Alex alla Germania (2-0) e Francesco all’Australia (1-0).

Due grandi bandiere ma non solo, questi due sono anche 2 grandi persone e ottimi amici, due campioni del mondo che sono passati per gravi infortuni e non si sono mai arresi dando prova che l’ètà in fondo nel calcio conta poco, è il talento quello che conta, e loro ne hanno da vendere... Grazie Alex e Francè.

Federico Carfora

mercoledì 13 ottobre 2010

Vergogna!!!!



Quello che è successo ieri a Genova e dintorni ha dell’incredibile, dei vandali (perché solo così possono essere chiamati) ultranazionalisti serbi hanno prima scempiato le strade di Genova e poi hanno rovinato la festa di tutta una città.

Ma andiamo per ordine, quando i pullman sono partiti da Belgrado si sapeva che 2 di essi erano pericolosi, e così sono stati scortati fino a Genova, ma arrivati qua non c’è stato nessun tipo di controllo, questi teppisti si sono impossessati di Genova e hanno creato il panico tra la gente. Poi non contenti sono andati allo stadio con l’idea di fare casino anche lì. Entrati allo stadio hanno atteso l’ingresso in campo delle due squadre (nel riscaldamento) per scatenare il putiferio, il loro leader, Ivan Bogdanov, ha iniziato a scalare il cancello di ingresso al campo e ha tagliato la rete di protezione iniziando a incitare i suoi a fare lo stesso. A quel punto le squadre sono rientrate negli spogliatoi e la polizia ha iniziato a circondare il settore dei serbi, dopo attimi di tensione, la polizia ha ritenuto sotto controllo la situazione e ha dato l’OK per l’inizio della partita, che a mio avviso non si sarebbe dovuta giocare sin dall’inizio. Appena riscese le squadre in campo i giocatori serbi sono andati sotto il settore dei loro tifosi per “tentare di calmarli” (cosi ha detto Dejan Stankovic). La partita però è durata solo 6 minuti poichè i supporter serbi hanno iniziato a lanciare fumogeni nei pressi dell’area di Viviano (uno di questi ha sfiorato il portiere), allora l’arbitro ha deciso di sospendere la partita, e poco a poco la gente ha abbandonato lo stadio.

Adesso è tempo di riflessioni, non importano 3 punti a tavolino che quasi sicuramente saranno dati agli azzurri, qui bisogna iniziare a prevenire questi fatti incivili, perché non è possibile che delle persone ritenute pericolose possano andare in trasferta a vedere la propria nazionale, in questo punto la colpa è soprattutto delle autorità italiane, che avrebbero dovuto opporsi all’ingresso di questi vandali. Sicuramente la Federazione Serba riceverà pesanti squalifiche e multe ma ciò non basta bisogna fare qualcosa perché questo non accada più.

Cosa ne pensate voi?

Federico Carfora

martedì 5 ottobre 2010

L'aquila vola...


Settimana di grande calcio in Italia ed Europa, dopo la Champions League, che ha visto le italiane uscire dalla seconda giornata con 2 vittorie (Inter e Roma) e un pari (Milan) ora ci rituffiamo nel nostro campionato.

Avevamo lasciato una Roma, apparentemente, ritrovata e una Lazio che volava, e ci ritroviamo si con i biancocelesti in vetta, da soli, ma la Roma ritorna nel baratro della sconfitta, perdendo meritatamente al San Paolo con il Napoli. La squadra di Ranieri non è in forma e lo si vede sin da subito, i partenopei corrono e si sacrificano cosa che i giallorossi non riescono a fare e vengono salvati in più di una occasione dal rumeno Lobont. Ma il Napoli alla fine riesce a trovare il gol e poi raddoppia, rimandando la Roma all’inferno.

Ma all’inferno la Roma è in buona compagnia, visto che la Viola di Mijhailovic perde al Franchi con il Palermo e rimane ancorata alla penultima posizione con Roma e Parma.

Discorso diverso invece meritano le due milanesi, il Milan torna in corsa per le posizioni che contano battendo il Parma per 1 a 0 grazie all’eurogol di Pirlo, mentre l?Inter si ferma sullo 0 a 0 con la Juventus che ancora ha difficoltà nell’esprimere tutto il proprio potenziale.

Altra nota positiva è la prima vittoria in questa stagione dell’Udinese che trova i 3 punti grazie a uno striminzito 1-0 con il Catania.

E ora andiamo alla capolista, la Lazio di Eddy Reja, che ha battuto il Brescia per 1 a 0. Questa Lazio sta sorprendendo un po’ tutti, visto che in estate aveva perso un giocatore chiave nello scacchiere tattico,Kolarov, ma l’arrivo del brasiliano Hernanes ha messo tutti a tacere, visto il rapido inserimento negli schemi biancocelesti. Nota negativa è Zarate che fatica a tornare ai livelli del primo anno nella capitale.

Sebbene siamo ancora all’inizio del campionato, inizia a preoccupare la posizione della Roma che se non dovesse trovare risposte convincenti nelle prossime 3-4 giornate sarebbe davvero in grossi problemi.

Ora spazio alla nazionale che affronterà nei prossimi giorni l’Irlanda del Nord e la Serbia. Prandelli a fatto le sue convocazioni e noi ci auguriamo che possa andare tutto bene alla nazionale e qualificarci il prima possibile ai prossimi Europei in programma in Ucraina e Polonia.

Federico Carfora

mercoledì 22 settembre 2010

Sviste già viste



Terminata la 4ta giornata di Serie A e già iniziamo con gli errori arbitrali, alcuni davvero incredibili. Iniziamo dalla partita dell’Inter, se il primo rigore concesso ai nerazzurri è netto, il secondo è quantomeno dubbio, il tocco del giocatore del Bari pare inesistente e nel caso in cui ci fosse contatto, a mio avviso questo è totalmente fortuito, poichè il giocatore cerca di frenarsi e in tutti i modi di evitare il contatto con Lucio, comunque il rigore ben poco ha influito nel risultato della gara poichè l’Inter è stata nettamente superiore al Bari battendolo per 4 a 0.

Veniamo alla partita chiave, visti i tanti errori arbitrali, Brescia - Roma. In questa partita l’arbitro, sig. Russo, ha visto quello che voleva vedere, non concedendo un rigore alla Roma nel primo tempo per chiara trattenuta su Borriello e nella stessa azione si vede chiaramente una seconda trattenuta su Vucinic, tutte e due le giocate sono state ritenute regolari dal signor Russo. Poi l’arbitro sbaglia anche nel concedere il rigore al Brescia, poichè se vediamo bene le immagini l’intervento di Mexes è nettamente in anticipo sul pallone, ma anche non volendo vedere questo l’entrata del francese è palesemente fuori area, arbitro che in questo caso concede il rigore al Brescia ed espelle Mexes. L’ultimo grave errore de signor Russo avviene quando nega un secondo rigore alla Roma per un netto fallo di mano di Hetemaj che lo alza e impatta con il pallone.

Sicuramente questi errori sono fatti in buona fede e nessun arbitro vuole favorire una determinata squadra, però sono errori abbastanza gravi da doverci porre la domanda: i nostri arbitri sono preparati per dirigere in Serie A?

A mio avviso sono anni che non abbiamo un arbitro degno di questo nome, sicuramente abbiamo degli ottimi elementi in prospettiva ma non abbiamo più grandi figure arbitrali.

Dopo questo piccolo sfogo sullo stato del nostro sistema arbitrale andiamo alle partite.

La classifica come la settimana scorsa sembra essere al contrario se non fosse che la solita Inter è ancora lì in alto, la seguono Chievo e Brescia a 9 punti e Cesena, Lazio e Catania a quota 7. Dove sono le “grandi” che hanno speso milioni di euro nello’ultima campagna acquisti? Il Milan è a solo 5 punti in quattro giornate e ancora fatica a trovare la giusta quadratura, la Juventus, con una partita in meno, è a quota 4 punti e ma non avendo giocato non può essere giudicata, il Genoa che ha fatto un mercato da regina non riesce a trovare le giuste geometrie in campo e si ferma a quota 5 punti, la Fiorentina va ancora peggio poiché ha solo 2 punti e sembra lontana parente di quella che Prandelli aveva portato a lottare contro il Bayern in Champions League, la Roma, se si può, sta ancora peggio sebbene ha gli stessi punti della Fiorentina, ha un gioco nettamente inferiore ai viola e sembra oltre che in ritardo di condizione anche un po’ abbattuta e sfortunata, oggi ha perso per infortunio il portiere Julio Sergio.

Solo la prossima giornata di campionato potrà dirci se qualche grande guarirà da questa carestia di punti.

Federico Carfora

martedì 14 settembre 2010

A testa in giù



Dopo la buona prova della nazionale nelle qualificazioni europee ci ritroviamo di nuovo con il nostro campionato di Serie A. Ci eravamo lasciati con un gran Milan e le altre grandi in affanno e ci ritroviamo con uno scenario ancora più bizzarro, con il Chievo in vetta e le grandi ancora più in difficoltà. Il campionato italiano si è sempre saputo che era il più equilibrato, ma quest’inizio di stagione è a dir poco sorprendente, lo so che sono passate appena due giornate e che questo difficilmente durerà fino alla fine del campionato, ma è comunque un momento molto importante che ci può aiutare a riflettere sullo stato del calcio nostrano.

Il Chievo ha cambiato tecnico ma non giocatori, ha mantenuto l’ossatura della passata stagione e i frutti di questo si vedo, la squadra gioca quasi a memoria, e i giocatori rispondono alla perfezione. Il caso delle altre piccole è più o meno simile, il Cagliari anche a mantenuto il grosso della rosa della passata stagione, integrando un giocatore che già conosceva l’ambiente sardo, Acquafresca, e i risultati di questa continuità si vedono sul campo. Discorso simile merita il Cesena che come abbiamo detto per le altre squadre ha mantenuto l’ossatura della squadra promossa dalla Serie B, ma ha a mio avviso molti più meriti delle squadre sopracitate, poichè è una neopromossa e ha affrontato già due “Grandi” (Milan e Roma).

Passiamo adesso alle “Grandi” del nostro campionato, il tema di discussione è lo stesso ma inverti: le “Grandi” hanno comprato troppo.

La Roma per esempio ha rafforzato la rosa con l’arrivo di 6 giocatori ed è naturale che i nuovi arrivati tardino un po’ nell’ambientarsi alla nuova realtà, il Milan invece ha fatto meglio acquistando addirittura 7 giocatori, e i risultati si vedono, ma la regina di queste rivoluzioni è senza dubbio la Juventus che ha comprato addirittura 11 calciatori.

A favore delle squadre considerate di prima fascia c’è da dire che svolgono una preparazione diversa, poiché dovendo lottare su più fronti, impostano il precampionato in modo tale da arrivare a pieno ritmo verso i mesi di Ottobre-Novembre.

Non dico che le squadre non debbano rinforzarsi con nuovi acquisti, ma magari invece di farne 6 o 7 se ne potrebbero fare 2-3 e puntare sui giovani delle Primavere facendogli fare cosi esperienza in prima squadra e preparandoli per quando i grandi campioni saranno da rottamare.

So che questa favola delle piccole è destinata a terminare, ma perché non sperarci ancora un po’...

Federico Carfora

martedì 7 settembre 2010

Riassunto calciomercato

Presentazione del nuovo acquisto della Roma, Marco Borriello.


Fine degli acquisti, il mercato di quest’anno è finito con i soliti botti, molte squadre hanno comprato ottimi giocatori e speriamo di vedere un campionato equilibrato e divertente, ma ora andiamo con le pagelle del calciomercato 2010-11.

Bari: voto 5,5
Non è facile riconfermarsi ai livelli dello scorso hanno, anche perché ha perso la coppia centrale più interessante della Serie A (Bonucci-Ranocchia). Buoni i riscatti di Almiron e Barreto.

Bologna: voto 4
Pessima la decisione di esonerare Colomba a 24 dall’inizio del campionato, buttando all’aria un mercato che era stato voluto dall’ormai ex tecnico. Comunque ha intavolato buoni scambi con le grandi per avere dei giovani promettenti in rosa.

Brescia: voto 6,5
Aspetta fino ad agosto per sparare i botti, e che botti, gli arrivi di Diamanti ed Eder davanti sono ottimi e l’arrivo di Zebina a fine mercato è stato decisivo per far salire di mezzo punto il mio voto.

Cagliari: voto 5,5
Non sarà facile ripetersi, ma l’arrivo di Acquafresca garantisce gol e le conferme di Cossu, Conti e Lazzari fanno sperare i tifosi. Unica nota negativa è il caso Marchetti, gestito in maniera pessima dal presidente Cellino.

Catania: voto 6
Solito Catania sul mercato, compra bene e vende meglio. La cessione di Martinez alla Juventus per 12 milioni di euro è un’altra grande “giocata” di Lo Monaco. Mantiene l’ossatura della stagione passata e aggiunge un papu Gomez in mezzo al campo.

Cesena: voto 5
Punta su tanti giocatori della grande promozione in Serie A, ma non possono bastare, buono l’arrivo del portiere Cavalieri, ma con questo Antonioli sarà difficile. Rischia molto.

Chievo: voto 5
Compra poco e rischia molto. Unico grande acquisto sembra essere il romanista Andreolli, gli altri giocatori saranno da valutare nel nostro campionato.

Fiorentina: voto 5,5
Mercato al risparmio per la viola, gli arrivi di Boruc, Cerci e D’Agostino non bastano per rendere ancora più competitiva la Fiorentina, e il mancato arrivo di un giocatore capace di rimpiazzare Jovetic vale mezzo punto in meno.

Genoa: voto 8,5
Il Genoa è uno dei re di questo calciomercato, Toni può dare gol, Veloso dovrebbe essere il regista, Zuculini grande scommessa e Rafinha può dare molto sulla fascia destra, per non parlare degli altri arrivi.

Inter: voto 4
Dai campioni di tutto ci si aspettava qualcosa in più, paperon-Moratti non è riuscito a portare a Milano i due pupilli di Benitez, Mascherano e Kuyt, e l’addio di Mourinho già si fa sentire.

Juventus: voto 6,5
Ha comprato tanto è vero, ma manca ancora molto. Buono l’arrivo di Krasic, ma a mio avviso non doveva vendere Diego, scelta discutibile l’acquisto di Martinez e si doveva puntare più su Dzeko. Se punta allo scudetto la vedo dura.

Lazio: voto 7
Ottima cessione di Kolarov al City e buon investimento su Hernanes, non avendo da giocare le coppe europee può essere la vera rivelazione di questo campionato.

Lecce: voto 5
Gli arrivi di Chevanton e Grossmuller alzano un po’ il voto ma questo Lecce dovrà lottare per la salvezza fino all’ultima giornata.

Milan: voto 9
Non bastavano Boateng e Ibrahimovic, il Milan adesso ha un Robinho in più, il presidente Berlusconi non ce la fatta a risparmiare un altro anno e ha piazzato grandi colpi, cosi il gap con l’Inter è colmato e i tifosi possono tornare a sperare un’altra volta.

Napoli: voto 6,5
Il presidente De Laurentis ci ha illuso con il colpo Cavani ma poi si è ripreso con Lucarelli, un mercato ancora troppo da provinciale, cosa che il San paolo non merita, ha pochi giocatori per competere su tre fronti, che fatica.

Palermo: voto 7
Come al solito vende bene e punta tanto sui giovani. Riesce a trattenere Pastore e compra Maccarone per rimpiazzare Cavani. Ottimi gli arrivi dei giovani Muñoz e Ilic, se saprà mantenere una buona forma potrà puntare alla zona Champions.

Parma: voto 6
Giovinco è la ciliegina sulla torta, ma sono ottimi anche gli arrivi di Pereira e Gobbi, Marino ha a disposizione una squadra migliore di quella della passata stagione, che è stata esaltante per i tifosi del Parma.

Roma: voto 7,5
Il volto si alza inevitabilmente dopo gli arrivi di Burdisso senior e di Borriello, colpo lampo della presidentessa Rosella Sensi. Gli altri arrivi servono a coprire dei buchi che aveva la squadra di Ranieri nella passata stagione.

Sampdoria: voto 4
Ci si aspettava di più visto che doveva affrontare un preliminare di Champions League, resiste agli assalti delle grandi per Cassano e Pazzini, ma non acquista praticamente nessuno e questo gli è costato l’eliminazione dalla Champions.

Udinese. Voto 4
Pochi acquisti di qualità, e molte cessioni importanti, non si possono rimpiazzare D’Agostino, Motta e Pepe con Denis, Armero e Vydra.

Federico Carfora

martedì 31 agosto 2010

Pronti Via...




La prima giornata di campionato ci ha regalato molte sorprese, liete e non (dipende dalla vostra squadra de cuore). I campioni d’Italia non sono andati oltre lo a 0 a 0 con il modesto Bologna, la Roma capace di rimontare l’Inter l’anno scorso non ha fatto meglio contro il neo-promosso Cesena, la Juventus ha iniziato come aveva finito, molto male, e il Milan ha fatto vedere di cosa è capace battendo 4 a 0 il nuovo arrivato Lecce.

Ma andiamo per ordine, la prima giornata di Serie A inizia a Udine dove la squadra di casa è sconfitta 1-0 dal Genoa, con un gran gol di Giandomenico Mesto; più tardi va in scena la Roma di Ranieri che di fronte al suo pubblico non riesce a battere SUPERMAN Antonioli e il suo Cesena.

Domenica invece va in scena il grosso delle partite rimaste (Inter - Bologna sono le uniche a non giocare), l’anticipo tocca a Bari - Juventus, qui il Bari non fatica più di tanto per battere una Juventus, ancora acerba, con un gran gol di Donati che batte Storari con potente e preciso tiro da fuori. La giornata continua con Chievo - Catania, dove i veneti vincono per 2 a 1 grazie ad un rigore concesso in extremis, poi va in scena Fiorentina - Napoli. I partenopei passano in vantaggio con un gol-fantasma di Cavani, ma sono riacciuffati da un bel tiro al volo dell’altro neo-acquisto, D’Agostino. In contemporanea si vede lo spettacolo offerto dal Milan, che travolge 4-0 il Lecce, mandando a segno un po’ tutti gli attaccanti (eccetto Borriello). Altra matricola a cadere è il Brescia che viene sconfitto per 2 a 0 dal parma di Giovinco e Bojinov che già si trovano alla perfezione, ultima partita a regalarci gol e quella che va in scena al Luigi Ferraris, dove la Sampdoria batte per 2 a 0 la Lazio con gol di Cassano e Guberti (due ex Roma), sugli altri campi finiscono 0-0 le partite tra Palermo e Cagliari e quella tra Bologna e Inter che si è giocata Lunedì causa Supercoppa Europea.

Questa prima giornata ci lascia già molto di che parlare, la Roma non sembra quella della passata stagione, gli mancano un Vucinic e un De Rossi, otre alla migliore forma, speriamo che possano recuperarla presto. L’Inter invece ha perso Mourinho, e non è poco, ma è rimasta troppo ferma sul mercato, sebbene non ha venduto nessun pezzo pregiato, eccezion fatta per Balotelli, non ha però accontentato il suo nuovo allenatore, che aveva chiesto Kuyt e Mascherano, anche l’Inter è parsa in ritardo di condizione, che sia stata la Supercoppa Italia? La Juventus non ha ancora assimilato la gran quantità di acquisti, mentre l’unica grande a sorridere in questa prima giornata è stata il Milan che si è fatto trovare pronto alla partenza e con delle belle giocate ha divertito il suo pubblico e ha vinto, speriamo non perda questa forma come accaduto in varie occasioni.

Federico Carfora

martedì 24 agosto 2010

Il campionato si avvicina




L’inizio del campionato di serie A si avvicina, oramai manca solo una settimana, e abbiamo avuto un assaggio già durante la supercoppa Italiana, che ha messo a confronto Roma e Inter. La partita non è stata delle migliori, come si sa in questa fase della preparazione, ma ci ha regalato comunque grandi emozioni e due squadre che a loro modo sono quasi pronte per affrontare l’inizio del campionato. L’Inter è stata la solita Inter, non brillantissima ma cinica e spietata nei momenti giusti. Aiutata nel primo gol da un assist del romanista Vucinic, ha poi chiuso la pratica con un gran gol di Eto’o e un altro gol del camerunense su errore della retroguardia giallorossa. La Roma anche ha giocato come sa fare, un gioco più bello e rapido che quello nerazzurro pero ancora ingenua nel farsi scappare una partita che aveva in mano fino a fine primo tempo. Adriano, si è visto, non è ancora quello che stupì tutta Italia con il Parma e l’Inter, e forse non lo sarà mai, Vucinic ha regalato il gol a Pandev ed è stato quasi neutro in zona gol, Totti è stata una delle poche note positive di questa Roma, il capitano ha creato tante occasioni con passaggi e subendo falli. Nell’Inter il migliore in campo è stato senza dubbio Samuel Eto’o non solo per i due gol ma anche per la presenza che ha avuto nell’area giallorossa, altra nota positiva è stato il sempre presente Maicon che ha creato tante situazioni come fosse un attaccante nato.

Dopo la supercoppa è stato il turno della Serie B, dove ci sono state tantissime sorprese, a cominciare dalla pesante sconfitta del Livorno, in casa, contro il Sassuolo per 4-0. La squadra toscana non è mai entrata in partita mentre il Sassuolo ha chiuso la pratica nei minuti finali del primo tempo andando al riposo sul risultato di 3-0, da segnalare il gran gol di Catellani che dopo due palleggia ha sparato un destro che si è infilato nell’angolino della porta difesa da De Lucia. Altra sorpresa è stato il pareggio in extremis del Pescara Contro il Siena, il Siena era sembrato in grado di chiudere la pratica nei primi minuti, e dopo aver colpito due pali ha trovato il gol con il solito Mastronunzio, ma nel finale il gol di Sansovini ha gelato i tifosi senesi. Risultato schok è stato la vittoria per 2-1 del Varese sul Torino, la neopromossa va in vantaggio al quarto d’ora, e trova il raddoppi al 36’, sterile la manovra del Torino che riapre il match con il gol di Obodo, ma non basta al Torino che esce sconfitto in casa. Pareggio invece per la Reggina con il Crotone, Bene invece l’Empoli che strappa una vittoria per 3 a 2 a Frosinone, l’unica neoretrocessa a vincere è l’Atalanta che batte 2 a 0 il Vicenza e si assesta in vetta alla classifica.

Sabato 28 Agosto sarà il turno della tanto attesa Serie A, vi lascio con il Calendario della prima giornata del nostro campionato:

Bari – Juventus

Bologna – Inter

Chievo – Catania

Fiorentina – Napoli

Milan – Lecce

Palermo – Cagliari

Parma – Brescia

Roma – Cesena

Sampdoria – Lazio

Udinese - Genoa

martedì 17 agosto 2010

Amichevoli Internazionali



La scorsa settimana abbiamo assistito a molte amichevoli delle nazionali di tutto il mondo, la nostra Italia ha dovuto affrontare la Costa d’Avorio a Londra. In uno stadio semideserto è iniziata l’avventura di Prandelli sulla panchina della nazionale italiana, l’es tecnico della Fiorentina ha optato per un 4-2-3-1 con Sirigu in porta; Motta, Bonucci, Chiellini e Molinaro in difesa; De Rossi e Palombo a centrocampo; Balotelli, Pepe e Cassano alle spalle dell’unica punta Amauri. Durante i primi 10 minuti è l’Italia che crea le occasioni da gol, con due punizioni di Super Mario Balotelli (che di super non ha avuto molto). Pero sono gli ivoriani che creano la prima palla gol dell’incontro, con Gervinho che tira da fuori area ma Sirigu si fa trovare pronto. Cassano funziona a corrente alterna, ma quando il pallone passa tra i suoi piedi gli azzurri creano sempre qualcosa. La prima vera azione corale dell’Italia arriva al 2' minuto della ripresa quando Motta scambia con Cassano e tira in porta, ma la palla si stampa sul palo. Al 10’ però è la Costa d’Avorio a passare in vantaggio con un colpo di testa di Kolo Toure che batte Sirigu. La partita finisce lì perché gli azzurri non riescono a reagire e non creano quasi nulla dopo l’uscita dal campo di gioco di Cassano.

PAGELLE

Sirigu: 6 - Non ha colpe sul gol, e nelle altre occasioni si fa trovare pronto.
Bonucci: 5,5 - Pecca di inesperienza, commette due falli ingenui e ha qualche colpa sul gol ivoriano.
Chiellini: 6 – Sempre attento a rimediare alle disattenzioni di Bonucci.
Motta: 4,5 – Se dovessimo considerare solo la fase offensiva sarebbe un 6,5 ma in fase difensiva è costantemente superato dagli ivoriani.
Molinaro: 5 – Non si vede e non si sente.
De Rossi: 5 – Sbaglia troppo, non è il De Rossi che conosciamo.
Palombo: 5,5 – Gioca allo stesso livello di De Rossi ma dal romanista ci si aspetta di più.
Balotelli: 6 – Pronti via calcia due buone punizioni e fa alcuni ottimi recuperi in fase difensiva, poi sparisce un po’ come tutta la squadra.
Pepe: 5,5 – Lo avevamo lasciato su un buon livello ai Mondiali e ce lo ritroviamo con troppi errori e senza idee.
Cassano: 6,5 – Crea praticamente tutte le azioni dell’Italia e dà quel cambio di passo che serve, manca ancora della condizione migliore però almeno adesso c’è.
Amauri: 5,5 – Da un terminale offensivo ci si aspetta sempre il gol, ma lui si sacrifica per la squadra anche troppo, senza pungere in avanti.
Cassani (25’ st Motta): 6 – Entra e fa subito 2 ottimi cross.
Montolivo (35’ st Palombo): SV Gioca troppo poco per dargli un voto.
Quagliarella (14’ st Balotelli): 6 - Entra e crea come aveva fatto nel disastroso mondiale sudafricano, è sempre presente.
G. Rossi (25’ st Cassano): 5,5 – entra per Cassano e già non è facile, crea poco e appare stanco.
Marchisio (28’ st Pepe): SV – non tocca un pallone.
Borriello (14’ st Amauri): 5,5 Ci prova con due triangolazioni ma non riesce ad arrivare sul pallone per pochi centimetri.
Prandelli: 6,5 - Sulla fiducia, non era facile ricostruire una squadra dopo il disastro mondiale, però ha in mente un progetto, e speriamo sia quello giusto.


A mio avviso l’Italia che abbiamo visto oggi è solo l’inizio di una nuova Italia, più giovane e con più fantasia di quella vista in Sudafrica (e speriamo anche più vincente) Prandelli ha fatto bene a chiamare Balotelli e Cassano ma solo il tempo potrà dargli ragione. Gli altri innesti non sono male ma hanno ancora bisogno di maturare e manca ancora un erede per Cannavaro, Bonucci ha dato l’impressione di non essere ancora pronto per raccogliere quell’eredità lasciata dall’ex pallone d’oro.

Nelle altre partite Internazionali, Il Brasile di Menezes Batte 2-0 gli USA con gol di Neymar e Pato; La finalista Olanda pareggia 1-1 con l’Ucraina con gol di Lens (Olanda) e Aliyev (Ucraina); La Germania di Low pareggia 2-2 con la Danimarca, con gol di Mario Gomez e Patrick Helms; l’argentina di Batista batte 1-0 l’Irlanda del Trap con gol di Di Maria e la Francia di Blanc perde 2-1 con la Norvegia grazie alla doppietta di Huseklepp.

Appuntamento con la nazionale al 3 Settembre per le qualificazioni a Euro 2012 contro l’Estonia e poi il 7 Settembre con le Isole Faroer al Franchi di Firenze.


Federico Carfora

martedì 10 agosto 2010

Grandi decadute... (Seconda Parte)

Partita del Castilla, squadra B del Real Madrid,


Dopo aver enunciato alcuni dei problemi del nostro calcio oggi inizieremo a dare alcune soluzioni (a mio avviso).

Per rilanciare il calcio italiano abbiamo bisogno si di investimenti nel settore giovanile ma non bastano i soldi, servirebbe una revisione del settore giovanile dei club professionisti. Una possibile soluzione potrebbe essere l'implementazione delle squadre riserve come in spagna, Inghilterra o argentina, dove i giovani possono fare esperienza senza dover andare in Serie B. Tuttavia ci sono due diversi sistemi di squadre riserve: Il sistema inglese (o argentino) e quello spagnolo. Nel sistema inglese le squadre riserve partecipano ad un campionato apparte, quello delle squadre riserve, dove vestono i colori della propria squadra e affrontano gli stessi rivali della prima squadra. I ragazzi cosi possono maturare ed essere visionato dal tecnico della prima squadra, poichè le riserve giocano il sabato e la prima squadra la domenica o vice versa, che poi potrà chiamarli in prima squadra quando lo riterrà opportuno.

Il sistema spagnolo è un poco più complesso, qui le maggiori società iberiche hanno una seconda squadra che è divisa dalla prima, nella seconda squadra i giocatori hanno l’opportunità di maturare rimanendo in contatto con la prima squadra, assimilandone cosi lo stile di gioco e le abitudini. La gran differenza con il sistema inglese è che le seconde squadre spagnole giocano nei campionati federali come fossero un club normale, ossia possono partecipare tranquillamente al campionato di serie B, a patto che la prima squadra non scenda nella serie cadetta. Cosi facendo possono fare esperienza in serie B o C senza abbandonare la società e rimanendo cosi in contatto permanente con la prima squadra.

Il problema potrebbe essere la realizzazione di uno di questi due sistemi, se per il sistema inglese non ci dovrebbero essere troppi problemi, poichè basterebbe creare un campionato a parte e farvi partecipare le squadre riserve, per il sistema spagnolo ci sono alcuni piccoli problemi che, a mio avviso, potrebbero essere risolti. Il primo problema sarebbe quello di dover scegliere le squadre che hanno il diritto di avere una seconda squadra, in questo caso si potrebbero scegliere tutte le squadre di serie A che hanno vinto uno scudetto e che hanno la disponibilità economica per affrontare questo investimento. Altro problema potrebbe essere l’inserimento di queste squadre nella serie cadetta, visto che questa è già al completo, anche se questo problema è abbastanza facile da risolvere. Le squadre B dovrebbero comunque conquistarsi la promozione in Serie B sul campo e partirebbero dalle serie inferiori salendo fino alla B, solo in caso di mancata inscrizione di alcune squadre di Serie B, cosa che accade oramai con troppa frequenza, potrebbero essere promosse d’ufficio e solo per meriti sportivi, un po’ come si fa adesso quando una squadra di B non può inscriversi al campionato e viene sostituita da una di C1 che abbia i requisiti giusti.

Queste a mio avviso sono alcune delle possibili soluzioni al male del nostro calcio che naturalmente non è solo la poca importanza che si dà ai settori giovanili, ma comunque curare questo male può essere una prima soluzione.

Nell’intervento di Martedì prossimo parleremo un po’ della nazionale e delle altre partite internazionali che ci saranno in questi giorni.


Grazie e arrivederci

Federico Carfora


martedì 3 agosto 2010

Grandi decadute...


Questo è l'anno della crisi, i grandi club europei (escludendo i club che appartengono a miliardari stranieri) sono indebitati fino al collo e prima di comprare sono costretti a vendere. Perché siamo arrivati a questo punto? Sono molte le cause di questo disastro finanziario, pero concentriamoci sul calcio di casa nostra. Il Milan per esempio ha deciso di non comprare più a questi prezzi esorbitanti, decisione condivisibile però se non compri giocatori di livello non puoi rimanere ad alti livelli. Il problema maggiore però a mio avviso non è la volontà di non comprare giocatori a prezzi esorbitanti, il problema è che non sai investe nel vivaio. Il settore giovanile italiano era uno dei migliori al mondo, molti dei giocatori che giocavano nelle nazionali giovanili erano la base di una nazionale maggiore che ci ha regalato grandi gioie. Adesso si pensa a prendere giovani stranieri che costano quasi nulla e si cerca di farli crescere per poi lanciarli in prima squadra solo alla "tenera" età di 25-26 anni, sono pochi gli allenatori che lanciano in prima squadra dei giovani di 18 anni e che poi gli danno continuità. In Italia si è perso l'amore per il bel gioco, che non necessariamente è quello del Barcellona, il bel gioco è quello che diverte, quello che fa sognare i tifosi. In Italia si cercano spesso giocatori forti fisicamente e si scartano giocatori che tecnicamente sono più che validi, perché ritenuti troppo deboli fisicamente. Sono poche, anzi inesistenti, le squadre che sfornano giovani giocatori di talento, non dico che debbano salire sempre dei giovani Totti, Del Piero o Nesta, ma almeno dei giocatori che siano capaci di non farci rimpiangere l'addio al calcio di giocatori di quel livello.

Non è solo l'Inter la squadra che non ha quasi italiani in squadra, basti 'pensare che il Catania ha solo 11 italiani su 26 giocatori in rosa o per esempio la Roma che ha 8 italiani su 21 giocatori in rosa, e i giocatori italiani che fanno parte delle rose delle squadre di serie A sono quasi tutti di età superiore ai 22 anni.

I giovani dell'Under 21 Italiana giocano quasi tutti in serie B o non sono titolari nei rispettivi club di Serie A. In molti casi questi giocatori che non fanno esperienze in serie A, quando hanno 20 anni, poi sono coloro che dovranno difendere la nostra maglia nei mondiali, e si dovranno scontrare con nazionali dove i giocatori hanno esperienze nella prima squadra già a 18 anni, come per esempio il giovanissimo Bojan del Barcellona che già sono 3 anni che gioca nel Miglior Club del mondo e che al momento di giocare in nazionale avrà già accumulato una grande esperienza, altro esempio è il centrocampista del Barcellona e della nazionale spagnola campione del mondo, Sergio Busquets, giocatore che ha debuttato nel club campione d'europa a soli 19 anni.

Mi sembra che il problema del nostro calcio non è solo la nazionale che ha deluso ampiamente nel mondiale africano, il problema del calcio di casa nostra è la paura di essere esonerati dopo 2 sconfitte o meno, diamo più fiducia agli allenatori cosi da fargli fare le scelte giuste e dargli la possibilità di far debuttare giovani giocatori e non "costringerli" a mettere giocatori d'esperienza per paura di perdere la partita ed essere cacciati.

Federico Carfora